La confessione di un figlio del secolo (Italian Edition)
Very Good sun fading to spine light wear pen markings throughout. No Jacket In French. Name written on front endpaper. PARIS p. Wind and madam Rain tr. Seijas Volume 10; illustrations by H. Artois illustrations by Bida H. The secret of Javotte. Thompson illustrations by CDelort Bida E. Pellissier illustrations by C. Garden City New York: Doubleday Page and Company. Illustrated by Cameron Wright. In very good condition. Paper label on spine slightly sun-faded with light shelfwear to edges and edge points.
Musset alfred de
Internally small pencil notation to inside top edge of 1st free end-page and small stamp of 42 in middle of page. Garden City, New York: Shows definite wear and perhaps considerable marking on inside. Shipped to over one million happy customers. Your purchase benefits world literacy! A collection of poems by Alfred de Musset. Along with his poetry he is known for writing La Confession d'un enfant du siecle The Confession of a Child of the Century autobiographical from In a velvet binding with leather spine label and brass corners and clasp.
Loss to one brass corner and slight damage to clasp on front board. Generally bright and clean. Musset was best-known for his poetry. Musset received the Lgion d'honneur on 24 April at the same time as Balzac and was elected to the Acadmie franaise in In a half-calf binding. Externally rubbed with some marks to theboards. Some bumping to the corners.
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Ink inscription to verso of front free-endpaper with blacked-out second inscription. This book has hardback covers. In good all round condition. Editions des Autres Tampon du service de presse. Bas du dos et 4me de couverture tachs. This book has soft covers. With usual stamps and markings In fair condition suitable as a study copy. Paperbound with Stiff Covers. A near fine mostly uncut copy in a very good illustrated d.
Robert Polack has done the illustrations. Alfred de Musset- Die weisse Amsel hardcover ca. Leonora rientra nella stanza chiudendone la porta. Tutti riprendono i loro posti.
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Si passano un fiasco. Meglio farebbe dirne d'onde venga, ove vada, e chi ella sia. Ah, gnaffe, a me non se la fa, Tra la la la! Buono notte, buona notte. Ma, gnaffe, a me no se la fa. A destra precipizii e rupi; di fronte la facciata della chiesa della Madonna degli Angeli; a sinistra la porta del Convento, in mezzo alla quale una finestrella; da un lato la corda del campanello.
Verdi: La Forza del Destino (Libretto - italiano)
A mezza scena, un po' a sinistra, sopra quattro gradini s'erge una rozza croce di pietra corrosa dal tempo. Donna Leonora giunge ascendendo dalla destra, stanca, vestita da uomo, con pastrano a larghe maniche, largo cappello e stivali. Ei disse naviga vers' occaso. Ed or mi lascia, mi fugge! Cade in ginocchio Madre, pietosa Vergine, Perdona al mio peccato, M'aita quel ingrato Dal core a cancellar.
L'organo accompagna il canto mattutino dei frati Ah, quei sublimi cantici, Si alza Dell'organo i concenti, Che come incenso ascendono A Dio sui firmamenti, inspirano a quest'alma Fede, conforto e calma! O misera Leonora, tremi? Che strano fia aspettare a ciel sereno. V'annuncio, e se non torno, buona notte. E questi santi soli han da saperli!
Padre Sergij
Noi siamo tanti cavoli. Leonora s'inginocchia presso la croce, la bacia, quindi torna al Padre Guardiano. Chi immutabil farvi il core? A cui sgabello sono le sfere! Melitone rientra Sull'alba il piede all'eremo Solinga volgerete; Ma pria dal pane angelico Conforto all'alma avrete. Le sante lane a cingere Ite, e sia forte il cor. Entra nel Convento, e ne ritorna subito portando un abito da Francescano che presenta a Leonora. Di fronte vedesi l'altar maggiore illuminato. Dai lati del coro procedono due lunghe file di Frati, con ceri ardenti, che s'inginocchiano dalle due parti.
Egli la conduce fuor della chiesa, i Frati gli si schierano intorno. Leonora si prostra innanzi a lui che, stendendo solennemente le mani sopra il suo capo, intuona: O di quest'alma Scoprir tentasse Nome o mistero: Dello speco il bronzo Ne avverta se periglio vi sovrasti, O per voi giunto sia l'estremo giorno. A confortarvi l'alma volerem Pria che a Dio faccia ritorno. E mi protegga vigile Di Dio l'Angelo santo. Leonora bacia la mano del Padre Guardiano, e s'avvia all'eremo, sola.
I frati spentii lumi, rientrano collo stesso ordine in chiesa. Don Alvaro, in uniforme di capitano spagnuolo dei Granatieri del Re, si avanza lentamente dal fondo. Si sentono voci interne a destra. Oh, notte Ch'ogni ben mi rapisti! Oh, quando fine avran Le mie sventure! O tu che seno agli angeli Eternamente pura, Salisti bella, incolume Dalla mortal jattura, Non iscordar di volgere Lo sguardo a me tapino, Che senza nome ed esule, In odio del destino, Chiedo anelando, Ahi misero, La morte d'incontrar.
Accorre al luogo onde si udivano le grida; si sente un picchiare di spade, alcuni ufficiali attraversando la scena fuggendo in disordine da destra a sinistra. Con ordini del general sol ieri giunsi; senza voi morto sarei. Or dite a chi debbo la vita? Non sappia il vero Don Felice de Bornos, aiutante del duce. Si danno la destra. Salotto nell'abitazione d'un ufficiale superiore dell'esercito spagnuolo in Italia non lungi da Velletri.
Si sente il rumore della vicina battaglia.
Un Chirurgo militare ed alcuni Soldati ordinanze dalla comune corrono alla finestra. I nostri han vinto! Un Soldato depone una valigia sopra un tavolino. Il chirurgo si ritira. Don Alvaro accenna a Don Carlo di appressarsegli. Il chirurgo ed i soldati trasportano il ferito nella stanza da letto. S'ei fosse il seduttore? Desso in mia mano, e vive! Questa chiave il dica. Apre convulso la valigia, e ne trae un plico suggellato Ecco i fogli! E questa vita che debbo al suo valor?
Il suggello si franga. Niun qui mi vede. E s'altra prova rinvenir potessi? Torna a frugare nella valigia Qui v'ha un ritratto. Ora egli viva, e di mia man poi muoia! Gioia immensa Che m'innondi il cor ti sento! Ah, felice appien sarei Se potessi il brando mio Ambedue d'averno al dio D'un sol colpo consacrar! All'ingiro sono tende militari, baracche di rivenduglioli, ecc. Una pattuglia entra cautamente in scena, esplorando il campo. Pace ed oblio indarno io chieggo al cielo. Riconosce Carlo Voi, che si larghe cure mi prodigaste. Messaggio non v'inviava Don Alvaro, l'Indiano?
Il segreto fu dunque violato? Don Carlos di Vargas, tremate io sono. Non io che sedussi Quell'angiol d'amore. Ne guardano entrambi, E dal paradiso Ch'io sono innocente Vi dicono al core. La suora - Ospitavala antica parente. Ella vive, gran Dio! Giuro che illustre origine Equale a voi mi rende, E che il mio stemma splende Come rifulge il di. Fra noi dischiudesi Insanguinato avello. D'eccelsa o vile origine. CORO Lunge di qua si tragga. Pietoso Iddio, Tu ispira, illumina il mio pensier.
Al chiostro, all'eremo, ai santi altari L'oblio, la pace chiegga il guerrier.
- La Médecine par les plantes (Hors Collection) (French Edition).
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Si allontanano poco a poco. La scena va animandosi a poco a poco. Soldati spagnuoli ed italiani di tutte le armi sortono dalle tende ripulendo schioppi, spade, uniformi, ecc. Ragazzi militari giuocano ai dai sui tamburi. Vivandiere che vendono liquori, frutta, pane, ecc. Preziosilla, dall'alto d'una bracca, predice la buona ventura. Avanti, avanti, avanti, predirvi sentirete qual premio coglierete dal vostro battagliar, ah! CORO circondandola Avanti, avanti, avanti.
Forbici, spille, sapon perfetto! Io vendo e compro qualunque oggetto, Concludo a pronti qualunque affar. Se vuoi la vendo. TUTTI mostrando orologi, anelli, ecc. Bei figliuoli, siete pazzi? Se piangete quai ragazzi Vi farete corbellar.
Su, coraggio, coraggio, coraggio! Le vivandiere prendono le reclute pel braccio e s'incomincia vivacissima danza generale. Ben presto la confusione e lo schiamazzo giungono al colmo. Finalmente, riuscito a fermarsi, esclama: