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Il Settimo Eterno e se la verità fosse in una favola? (Italian Edition)

Non ha di meglio a cui pensar? Magdi Cristiano, si faccia ricevere dal nuovo Papa e parli direttamente con lui prima di prendere qualunque decisione. Che il messaggio del Cristo scritto nei Vangeli fosse una "bella fregatura" per chi coltiva certe aspirazioni te ne potevi anche accorgere prima. Quante persone che non anno capito il senso del discorso di magdi che io invece trovo molto intelligente, logico, con visuale futura,.

Siamo in un epoca di stolti in vena autodistruttiva. Mi auguro che Cristiano Magdi Allam ci ripensi e ritorni a combattere insieme ai cristiani veri che con la Cresima, che anche lui ha ricevuto, sono diventati soldati di Cristo. Tutti noi invece dobbiamo sostenerla specie ora che il sacrificio di Benedetto XVI sta dando i suoi frutti.

Per quello che riguarda il dialogo con i musulmani, le aperture al dialogo secondo i gesuiti, sono molto, ma molto diverse da quello che noi pensiamo. Sono tutto meno che buoniste. Vi cito una frase del Vangelo che rispecchia quanto detto: Non deluda chi le ha somministrato tre sacramenti: La fede ha come canale privilegiato di trasmissione i "piccoli" e non i "sapienti e gli intelligenti".

Comunque, tanti cari auguri. Forse voleva essere fatto Papa Condivido pienamente il pensiero e le preoccupazioni di Magdi Cristiano Allam. Nel , ascoltandolo parlare, intervistato dalla Gruber, rilevai che il convertito non aveva afferrato nulla del senso della fede cristiana, anche se proclamava testualmente: Non mi convinse ed ebbi ragione. Sono solo i cattolici italiani a non capirlo!

Sono degli stupido-buonisti all'ennesima potenza. A Milano stanno partendo le moschee volute da Pisapia, con tanto di cupola e di minareto! Ma, insomma, io, questa religione che la si sceglie, la si indossa e poi la si sveste come, appunto, un vestito non la capisco. Ovvero non comprendo chi si comporta in questo modo I suddetti fanatici non fanno che ammazzare cristiani, bruciare le chiese e noi tutti Vaticano incluso che facciamo?

Che vigliacchi che siamo. Francamente sono d'accordo con Allam. E' giusto cercare un dialogo con le altre religioni, come ribadito da Papa Francesco, ma paritario e ognuno in casa sua. A me, leggendo i commenti dei soliti "sinistri" che si proclamano cattolici, mi hanno fatto venire la voglia non solo di scappare dal cattolicesimo, ma anche dal cristianesimo. Mi appaiono un po' in contraddizione tra loro le diverse motivazioni addotte, ma rispetto sempre la coscienza altrui. Molti invece ipocritamente continuano a pensare che aprire le porte al prossimo sia fare sempre del bene, che unire vuol dire arricchimento ecc.

Troppe volte la storia ci ha fatto capire che queste sono solo belle favole e guarda un po che se non ci fossero state le "Crociate" adesso saremmo tutti con il c.. Gli ultimi papi non hanno capito o fanno finta di non capire! E cosa ha detto di sbagliato? Propendente al 'Grande Mistificatore'. Dalla condizione anteriore all'essere, si separano essere e non-essere. Ora le sorti sono decise: L'ebreo, quale lo conosciamo, nasce simultaneamente al cristiano. Cristianesimo ed ebraismo si determinano vicendevolmente nella storia universale come posizione e negazione.

Vale a dire, con la impura psicologia costitutiva di cui era prerogativa il Sinedrio e la sottostante rete sacerdotale ebrea. Sono d'accordo con Magdi in tutto e per tutto. Niente niente si vuole preparare per le prossime votazioni catturando chi veramente come religione professa l'islam? Purtroppo Magdi ha ragione Magdi Cristiano Allam, la sua decisione e le sue motivazioni mi hanno colpito. Se leggerai queste righe fammi sapere qualcosa su questo blog. La capisco,i Mangano imbecilli che fanno battute da angiporto confermano la poca intelligenza del melting pot grillin-comunista.

Ma cosa vuole che capiscono poveri ignoranti. Anch'io sono rimasto deluso dalla nomina di questo Papa,ci vedo la religione di Boff da socialismo sud americano. Questa storia di seguire gli emarginati l'abbiamo capita. Non credo che sia uomo Francesco nato solo per prendere sberle. Rilevabile l'enorme differenza fra i due credo: Sono totalmente in sintonia con quanto scritto da questo Vero Uomo dalla schiena diritta che con il coraggio delle proprie idee denuncia una situazione-all'interno della Chiesa-imbarazzante,ondivaga,remissoria nei confronti di un Islam arrogante e pericoloso.

Il continuar a calar le brache di fronte a quella pericolosa religione non ci portera',purtroppo,nulla di buono. Che Gesu la illumini sempre. Grazie Magdi Cristiano Allam. Glielo dice uno che ha seguito la sua conversione e attraverso di essa ha rafforzato la propria fede.

Perché me ne vado da questa Chiesa debole con l'islam

Caro Magdi, apprezzo questa sua "confessione" nei confronti degli italiani. La religione, le religioni, sono cose umane, e quindi imperfette, piu' o meno lontane dalla Verita'. E cosi' ci trasciniamo principi enunciati millenni or sono, quando il Mondo e' cambiato. Dio sembra quasi un pretesto.

Le consiglio di fare il confronto con un altro modo di considerare la realta': Anche questa umana e imperfetta, ma fondata su un principio opposto: Per rendersi conto della differenza basta guardare ai risultati raggiunti, considerando che i suoi aspetti negativi non dipendono dalla Scienza in se, ma dalla Politica. Io sono atea, ma mi riconosco nella cultura cristiana la quale difenderei fino alla morte.

Non mi deve importare se la Chiesa si porta sulla coscienza le crociate. Quanti millenni devono passare prima che possa scollarmi di dosso i sensi di colpa? Non ha senso, noi abbiamo avuto l'illuminismo, abbiamo imparato quanto sia importante la vita di ogni singolo individuo e quella vita va difesa con forza.

Ho letto anche indecenti post antisemiti, a parte quelli che sono talmente superficiali da vergognarsi dell'ignoranza che dilaga in questo paese. La decadenza della nostra cultura si vede in ogni cosa, dalla politica, dall'amministrazione pubblica, dall'arte, dall'ignoranza. Con rispetto, Lisa Piccolo. E' una Chiesa affaristica e che si caga sotto nei confronti dell'Islam!!!

Il sole e la luna - Storie Per Bambini - Favole Per Bambini - Fiabe Italiane

Una volta un Sacerdote mi disse: Forse si aspettava una schiera di combattenti in armi contro il da lui odiato Islam. Non resta che aspettare che si rimetta la kippah A proposito di testimoni credibili,ha mai notato quanti preti,appena terminata la S. Messa,si mettono immediatamente in abiti borghesi,anche quando i fedeli sono ancora in chiesa? Come se avessero fretta,o come se si vergognassero di farsi riconoscere come sacerdoti? Per forza allora le chiese si svuotano ed i cattolici scompaiono,con questi esempi. Carissimo Magdi Cristiano Allam, ti voglio bene.

Signor Allam, e prima la conversione spettacolare in San Pietro, e poi l'abbandono del PPE strillato ai quattro giornali, adesso l'abbandono al cristianesimo ancora a mezzo agenzie stampa. Mai sentito parlare di modestia? Eppure mi risulta fosse uno dei valori propugnati da quel Gesu' che dice di amare e sostenere. Avevo dimenticato di aggiungere una cosa che rafforza il concetto di mancata tutela della cultura cristiana da parte della Chiesa.

Questo Allam vuole dare fuoco alle polveri. Essendo io luterano ma in dissenso con la Danske Folkekirke, comprendo la scelta di M. Abbandonare la Chiesa cattolica non significa rinnegare Cristo. Anche Lutero fece una scelta dolorosa, ma la sua fede rimase incrollabile. Though I was determined not to get my hopes up from the start, it seemed I had been more hopeful to have a reunion with Kiriko than I even realized. My intoxicated brain was being more honest about recognizing my true feelings than usual.

There was no changing that both at 17 and at 22, I was a lying loser with countless shortcomings. In fact, I should have just gone to meet her when she actually wanted us to meet in person. I drove out of the parking lot, foot hard against the accelerator, making my old, second-hand car shriek in pain.

I was driving drunk. I knew it was against the law, but the pouring rain numbed me. The rain gradually let up. To keep away the drowsiness from the alcohol, I upped the speed. I would crash into deep puddles with a great sound, then speed up again. On rural roads, in this awful weather, at this time of night, surely there was no need to worry about other cars or pedestrians. It was a long straightaway. Tall streetlamps made long chains along both sides.

I took a cigarette from my pocket, lit it with the cigarette lighter, and took three puffs before tossing it out the window. That was when my drowsiness hit its peak. But the moment I came back to my senses, it was too late. My car was veering into the opposite lane, and the headlights illuminated a figure mere meters ahead. In a brief moment, I thought many things. The watery-blue paper balloons my kindergarten teacher straight out of junior college made us, a crow I saw on the veranda when I had a cold and took the day off school, a gloomy stationery shop we stopped by on the way home from visiting my mother in the hospital, etcetera.

It was probably something like my life flashing before my eyes. I was searching through twenty-two years of memories trying to find some useful knowledge or experience to help avoid this impending crisis. The brakes screeched shrilly. But it was unquestionably too little, too late.


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I gave up on it all and closed my eyes tight. The next moment, a powerful thump rocked the car. Except, there was no thump. A few seconds passed that felt like an eternity. I stopped the car and looked around fearfully, but saw no one fallen to the road, at least not within range of the headlights.

Not a scratch or dent. If I had run someone over, there would definitely be some trace of it. My heart was beating like mad. I stood there in the rain. Had I swerved out of the way just in time? Had they swiftly avoided me? And then, did they just run away? Maybe it had all been an illusion, from my intoxication and fatigue.

At any rate, did it mean I had made it out of the situation without running someone over? A voice came from behind me. From her gray blazer and tartancheck skirt, she looked like a student on her way home. She seemed more or less 17, so she was almost two heads shorter than me. And she had no umbrella, so she was soaked, her hair clinging to her face. Odd as it may sound, I think I fell for that long-haired girl standing in the rain, lit by the headlights.

She was a beautiful girl. The bag landed a direct hit on my nose, and a flash of light filled my vision. I lost balance and tumbled to the ground, landing face-up in a puddle. The water quickly seeped into my coat. How could this happen? I felt the back of my nose plugging up with blood. But I had no right to complain about what she was doing. No braking, no swerving could have prevented the inevitable. The girl balled up her fist and struck me repeatedly in the face and chest.

I felt little pain while being beaten up, but the impact of bone against bone unsettled me. She seemed to get exhausted, coughed fiercely and tried to catch her breath, and finally stopped. The rain continued to pour as always. The inside of 29 my mouth had been cut, and it tasted like licking iron. That seems pretty undeniable. So, why are you unhurt and moving around? Actually, maybe it would be better to say she stomped me with the weight of her whole body. That was effective; a pain shot through me like my organs had been stabbed with a stake. I felt all the air leave my lungs.

Seeing me curl up feebly and hack in anguish, the girl seemed satisfied to an extent and stopped with the violence. I stayed down on the ground, face-up toward the rain until the pain cleared. When I raised myself to stand up, the girl extended a hand to me. Unsure of her intent, I stared at it blankly. It made a sound like hundreds of birds pecking on the roof. Take a look at this. Shortly after doing so, a light-purple wound appeared on her pretty palm. It looked like a cut made with something sharp that had healed into a scar over the years.

I must have looked sufficiently dumbfounded, so she explained. You figure out the rest. Is that a metaphor? Just interpret it exactly the way it sounds. I can change events that happen to me so that they never happened. Interpreting it exactly as it sounded just made it impossible to understand. But I nullified the fact that I was cut. And now, for the sake of this explanation, I put it back to normal. It was a story much too distanced from reality. It was clearly beyond human ability. Her being here proved it. Logically, I should have run her over, yet she was spared it. It sounded like magic from a fairy tale, but I had to believe it until some other acceptable explanation presented itself.

For the time being, I accepted the theory. She was a wizard. But if you undid the accident, why do I seem to remember running you over? I want someone to tell me just as much. After a fixed time, the thing that I undid will go back to happening again. Her anger made perfect sense now. From the other things she said, I supposed she could at least postpone events for five years. She seemed to see through my thoughts and interrupted. How long it can be prolonged depends on the strength of my desire and the size of the event.

A stronger desire extends the time, and a bigger event shortens it. Once that time had passed, she would die, and I would be a murderer. The sound of the engine, usually ignored, seemed unusually loud in my ears. The taste of blood in my mouth never leaving, I swallowed my spit repeatedly.

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On the way home from piano lessons, she found the corpse of a cat. It was a gray one she knew well, that wandered around the local area. It was something of a friend to the girl. The cat died in a terrible way. The blood on the asphalt was blackened, but the blood that had seemingly splattered on the guardrail was bright red. The girl put on sandals and snuck out of the house.

Had someone already come and picked it up? Was someone unable to bear it, so they moved the corpse? But no, something seemed off. It was like there had been no corpse or blood to begin with. She stood there befuddled. A few days later, she saw the gray cat. So it was all just a misunderstanding, she told herself, relieved. The cat walked over as always when she beckoned. She quickly retracted it and found a scratch on it about the length of her pinky.

She felt nauseous and had a high fever, having to call in sick to school. Maybe that cat was diseased, she thought. She forgot the name, but maybe it had that sickness one in ten cats have, and she got infected when it scratched her. The fever refused to recede. Her body felt heavy, and her joints and lymph nodes hurt badly. When she next woke up, her fever was completely gone. Yesterday, and the day before that But as she went back through her memories, she noticed that separate memories existed alongside those days she had been bedridden. In those memories, she had gone to school yesterday, and the day before, and every day without fail for the past month.

And she could remember everything: At once, she was filled with deep confusion. Yesterday, I slept in bed all day. Yesterday, I had math class, and Japanese class, and 36 arts and crafts, and PE, and social studies. Her memories contradicted one another. It had completely vanished from where it should have been. No, she thought, it was never there. The cat that died was the cat I knew. The girl became convinced, without any reason, that she was responsible for temporarily keeping alive the cat that should have died. But when that cat scratched me and made me sick, I wished for it to be dead instead.

This interpretation the girl made was exceedingly correct. As predicted, the bloodstains were back; so the accident had happened. It was only temporarily made to not. Thereafter, whenever bad things happened, the girl would make them not happen, one by one. Her life was absolutely full of things she wanted not to have happened. All of this was something she told me some time afterward. But have you been drinking? I certainly must have known the risks of drunk driving, but the dim idea I had of those risks was getting pulled over for it, or crashing into something and hurting myself.

When it came to things that resulted in people dying, I thought of bank robberies or bus hijackings, things that I felt had nothing to do with me. We got onto a mountain road with no lights. As I was about to press hard on the accelerator, my leg stiffened. Though I found it odd, I still increased speed, and found my hands getting abnormally sweaty. I noticed the lights of a car in the opposite lane. I let off the 38 accelerator. Even after the car had passed by, I kept letting the car slow down until it came to a total stop. My heart was beating like mad again, just like after the accident.

A cold sweat dripped down my sides. Yeah, it seems that way. I pulled off to the side of the road and stopped the car. Once the windshield wipers stopped, the window soon became completely covered with water. A few minutes later, I heard the other seat recline, and the girl turning on her side.

She wanted to sleep facing away from me, naturally. As I lay still in the darkness, waves of regret came upon me. It was a mistake to drive so fast. It was a mistake to be driving drunk. In fact, it was a mistake to be drinking at a time like that. No, even going to meet Kiriko at all had been a mistake. People like me should just be miserable and cooped up in their rooms. I realized as I turned on my side that my body was completely exhausted. And thanks to the remaining alcohol in me, my senses were going in and out.

I wished that when I woke up, everything would be back to normal. As I dozed off, I heard the girl sobbing to herself. It was a dream, of course. None of the old cabinets all lined up in a row were turned on, and everything was deathly silent. The brakes barely worked in the rain. So, how do you feel now? His brusqueness was strikingly nostalgic. Shindo was just that kind of guy. What was good news for others was bad news for him, and vice versa. Nothing to live for, no goals, no fun We put coins into a beaten-up old cabinet and went head-to-head in an ancient game.

He won, 3 to 2. Considering our relative skill levels, I think I put up a good 41 fight. Whatever you had him do, Shindo was always better than average. He was quick to grasp just about everything. But on the other hand, up to the last, he was never the best in anything. I think maybe he was scared.

Storia dell'ateismo - Wikipedia

I wished I could be like that. And that must be why Shindo always liked things which were clearly pointless. Games from generations past, useless music, his unreasonably huge vacuum tube radio. I loved that sense of unproductiveness. Shindo sat up from the stool and brought two canned coffees from the single working vending machine. With an intriguing smile, he tossed his cigarette, now mostly filter, into the empty coffee can and lit a new one.

If he was just pointing out my destructive tendencies, there was no need to ask it like that. He was trying to get me to notice something. With that dreamlike lack of consistency, I was no longer in an arcade. I stood at the entrance to an amusement park. Behind the stands and ticket booths, a merry-go-round, and a revolving swing, I could see such attractions as a giant Ferris wheel, a pendulum ride, and a roller coaster.

There was noise from the attractions all around me, and shrill voices yelling. Large speakers around the park played infinitely cheery big band music, and I heard the sound of an old photoplayer among the attractions. Someone was there holding my left hand. Even in my dreamy state, I found it odd.

When I opened them, I found the rain had stopped, and the deep blue of night and the orange of morning were mixing near the horizon. My hands on the wheel and my feet on the accelerator had no problems. Even so, I drove carefully down the wet roads glimmering in the morning light at around 40 kilometers an hour.

There was something I wanted to tell the girl. I arrived at the destination while my earlymorning brain was still thinking things over. Let me try and make up for my crime. She got onto the sidewalk and started walking away. I left the car and ran after her, grabbing her shoulder. I want to make up for it. I just want to make you feel the tiniest bit better. Anyone would be insulted to hear that from the person who killed them. I felt like anything more I said would make her angrier. I could only back off for now.

I wrote my phone number in the notebook again and put it in the pocket of her bag. She tore that page apart too, throwing confetti to the wind. But I refused to learn and kept writing my number down and giving it to the girl. After eight tries, she finally gave in. You being here just saps my energy. I, too, decided to return to my apartment for now. Crimson cosmos grew on the roadside, blowing in the wind. The blue sky under which the madder reds danced seemed much bluer than it was in my memory. Il mio corpo era congelato fin dentro le ossa. Pur avendo un ombrello, era normale dopo aver trascorso un giorno intero sotto la pioggia di fine ottobre.

Il mio cappotto era fradicio e freddo, i jeans erano appiccicati alle gambe e le mie scarpe appena comprate erano coperte di fango. Almeno avevo preso la macchina, pensai. Se avessi dato retta al mio piano iniziale, andare col bus e con il treno, avrei dovuto aspettare fino alla mattina per tornare indietro. Fuggii rapidamente nella sicurezza della macchina, mi tolsi il cappotto bagnato, feci partire il motore e accesi il riscaldamento.

Proprio quando smisi di tremare, iniziai a desiderare un drink. Un buon drink forte, con un sacco di alcol, perfetto per annegare il mio dolore. Mi fermai in un supermarket notturno e comprai una bottiglietta di whiskey e della frutta secca mista. Poco dopo, un uomo che doveva essere il suo fidanzato la raggiunse. Sembravano entrambi appena usciti dal letto, indossavano ancora i pigiami e calzavano dei sandali, ma sentii del profumo quasi se lo fossero appena spruzzato. Le gracchianti vecchie glorie alla radio mi confortavano, come fece il suono delle gocce che battevano sul tettuccio.

Le luci del parcheggio scintillavano attraverso la pioggia. Ma la musica finisce sempre, la bottiglia si svuota, le luci si spengono. Come spensi la radio e chiusi gli occhi, fui assalito da una profonda solitudine. Volevo tornare nel mio appartamento, dormire sconsideratamente con le coperte tirate sulla testa, esattamente ora, e non un attimo prima.

Ero profondamente deluso del fatto che Kiriko non si fosse fatta vedere al parco. Sarebbe stato meglio non farle nessun invito, innanzi tutto. Ed infatti avrei dovuto solamente incontrarla quando lei voleva che ci vedessimo di persona. Sapevo che era contro la legge ma la pioggia scrosciante mi aveva intontito.


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Mi sentii come dentro una tempesta, in cui non potevi commettere nulla di illecito contro nessuno. Mi schiantavo dentro profonde pozzanghere con un gran rumore, poi accelerai di nuovo. Era un lungo rettilineo. Gli alti lampioni formavano due lunghe catene su entrambi i lati della strada. Quello fu il momento in cui la sonnolenza raggiunse il suo picco. Ma il momento in cui tornai in me era troppo tardi. In un breve momento, pensai a molte cose.

Probabilmente fu qualcosa come la mia vita che mi balenava davanti agli occhi. I freni stridettero in maniera penetrante. Ma era inequivocabilmente troppo vicino, troppo tardi. Abbandonai tutto e chiusi forte gli occhi. Il momento successivo un forte tonfo scosse la macchina. Eccetto che non ci fu alcun tonfo. Fermai la macchina e guardai intorno spaventato, ma non vidi nessuno caduto in strada, almeno non nel campo illuminato dai fari.

Nessun graffio o ammaccatura. Se avessi investito qualcuno, sarebbe sicuramente rimasta qualche traccia. Rimasi in piedi sotto la pioggia. Il bip continuo nel buio mi diceva che la porta della macchina era ancora aperta. Avevo sterzato proprio in tempo? Mi avevano evitato rapidamente? E poi erano solamente corsi via? Dal suo blazer grigio e la gonna scozzese, sembrava una studentessa sulla via di casa. Strano a sentirsi, mi innamorai di quei capelli sotto la pioggia, illuminati dalle luci.

Era una ragazza bellissima. Quel tipo di bellezza che non poteva essere rovinata dalla pioggia e dal fango — anzi, quelle cose la esaltavano. Sentii il retro del mio naso riempirsi di sangue. La pioggia continuava a scendere come sempre. Quindi, come mai sei illesa e riesci ancora a muoverti? Se avessi avuto qualcosa nel mio stomaco, probabilmente lo avrei vomitato. Quando provai ad alzarmi, la ragazza mi tese una mano. Sembrava il suono di migliaia di uccellini che picchiavano contro il tettuccio.

Poco dopo averlo fatto, apparve una ferita violacea sul piccolo palmo. Sembrava un taglio fatto con qualcosa di affilato, che si era tramutato in cicatrice negli anni. Provai a dare un significato alle sue parole, ma non ci trovai nulla di comprensibile. Posso cambiare le cose che mi succedono in modo che non siano mai avvenute. Non avevo mai sentito nessuno che fosse in grado di piegare gli eventi. Ma mi ritrovavo faccia a faccia con una situazione che non poteva essere spiegata in altro modo. Il suo essere qui lo provava. Logicamente, avrei dovuto investirla, eppure era stata risparmiata.

E aveva fatto apparire subito dopo una ferita che prima non aveva, dal nulla. Fin ad allora, avrei accettato quella teoria. Dopo un certo tempo, le cose che ho non subito accadono di nuovo. La sua rabbia aveva perfettamente senso ora. Da quanto aveva detto, supposi che almeno poteva posticipare gli eventi di cinque anni. Sembrava vedere attraverso i miei pensieri e mi interruppe. Una volta che sarebbe trascorso quel tempo, lei sarebbe morta e io sarei stato un assassino.

Non mi sembrava davvero reale. Per prima cosa, la vittima del mio crimine stava parlando con me in questo momento e non potevo lasciar cadere la speranza che fosse tutto un brutto sogno. In quel momento, mi scusai. Non sopporterei che tu investissi qualcun altro. Il suono del motore, che solitamente ignoravo, sembrava stranamente forte alle mie orecchie. Il sapore del sangue non mi aveva mai abbandonato, ingoiai ripetutamente la mia saliva. Di ritorno dalle lezioni di piano, aveva trovato il cadavere di un gatto. Era un esemplare grigio, lo conosceva bene, che girovagava da quelle parti.

Era stato il gatto di qualcuno, dal momento che era insolitamente amichevole e quando lo chiamavi con un cenno ti girava intorno alle gambe. Era una specie di amico per la ragazza. La ragazza non fu abbastanza coraggiosa da prenderlo e seppellirlo, stette lontana dal cadavere e corse via. Ma la sua coscienza superficiale si rifiutava di accettarlo. No, qualcosa non quadrava. Non poteva essere nel posto sbagliato, giusto? Alcuni dopo vide il gatto grigio. Quindi era stato tutto un malinteso, si disse sollevata. Il gatto le veniva incontro come sempre quando lo chiamava.

Ebbe la nausea e le venne la febbre alta, dovendo poi giustificarsi per malattia da scuola. La febbre si rifiutava di scendere. Sentiva il corpo pesante e le articolazioni e i linfonodi le dolevano molto. Vorrei che quel gatto investito ed ucciso non fosse stato un fraintendimento. Non ci volle molto prima che lei iniziasse davvero a pensarlo. Se solo quel gatto non fosse stato vivo, lei non si sarebbe ritrovata in quel modo. Non si era ferita e non aveva nausea; era il ritratto della salute. Era stata a letto per giorni. In quei ricordi, ieri era andata a scuola, e il giorno prima, e ogni giorno senza assenze da un mese.

E riusciva a ricordare tutto: Ieri, ho dormito tutto il giorno. Ieri, ho avuto matematica, giapponese, arte, educazione fisica e studi sociali. Era completamente scomparsa da dove doveva essere. Quel gatto non avrebbe graffiato le persone. La ragazza si convinse, senza alcuna ragione, che era stata la responsabile di aver mantenuto in vita il gatto che sarebbe dovuto morire.

Ma quando il gatto mi ha graffiata e mi ha fatto ammalare, invece ho desiderato che fosse morto. Questa interpretazione che la ragazza fece, fu straordinariamente corretta. Si era non verificato solo temporaneamente. Da allora in poi, ogni volta che succedevano brutte cose, la ragazza faceva in modo che non accadessero, una per una.

Tutto questo me lo disse qualche tempo dopo. Conoscevo sicuramente il rischio di guidare ubriachi, ma la vaga idea di poter incorrere in quei rischi venne allontanata, come quella di schiantarmi contro qualcosa e farmi del male. Quando veniva fuori che era qualcosa con cui le persone morivano, pensavo ai ladri o ai dirottatori di autobus, cose che sentivo non avevano nulla a che fare con me. Percorremmo una strada di montagna senza luci. Cercai di far ripartire la macchina, ma le mie gambe non si muovevano. Quella sensazione che avevo sentito prima di aver investito la ragazza mi aveva pervaso il cervello.

Mi accostai al lato della strada e fermai la macchina. Dormiva con la faccia lontana da me, naturalmente. Avevo fatto qualcosa che non poteva essere cambiato, mi dissi di nuovo. Mi pentii di ogni singola cosa. Era stato un errore guidare ubriaco. In effetti, era stato un errore bere con un tempo del genere.

No, persino andare ad incontrare Kiriko era stato tutto un errore. Persone come me dovrebbero solamente essere tristi e restare rinchiusi nella propria stanza. Perlomeno non farebbero del male a nessuno. Avevo rovinato la vita di questa ragazza. Per distrarmi le chiesi: Non provarci nemmeno a parlare in questo modo, assassino.

Quando mi stesi su un fianco, realizzai quanto il mio corpo fosse esausto. E grazie ai residui di alcol dentro di me, i sensi andavano e venivano. Non appena mi appisolai, udii la ragazza singhiozzare. Mi trovavo in una sala giochi, a notte fonda. Era chiaramente un sogno. I freni funzionavano a malapena sotto la pioggia. Immagino di essere diventato un omicida. Allora, come ti senti adesso? La sua schiettezza fu sorprendentemente nostalgica. Shindo era proprio quel tipo di ragazzo. Mi sento uno schifo. Innanzitutto, tu non hai una vita da perdere, giusto?

Avrei dovuto seguirti, Shindo. Avrei potuto uccidermi facilmente dopo la morte del mio migliore amico. Lo fai sembrare come il suicidio di due amanti. Inserimmo dei gettoni in un vecchio cabinato di picchiaduro e giocammo faccia a faccia ad un vecchissimo gioco. Vinse lui, 3 a 2. Qualunque cosa facesse, Shindo era sempre il migliore rispetto alla media. Era veloce nel comprendere praticamente tutto. Credo fosse spaventato, forse. Mortalmente spaventato dal momento in cui si fosse completamente dedicato a qualcosa, scordare tutto e dire: Giochi di generazioni passate, musica inutile, la sua irragionevolmente enorme radio a valvole.

Appena me ne porse una, mi chiese: Ponderai sulle sue parole. Stava cercando di farmi notare qualcosa. Dietro gli stand, il botteghino dei biglietti, un carosello ed un ottovolante, potevo vedere attrazioni come una gigantesca ruota panoramica, un????? Grandi speaker in giro per il parco suonavano la musica di una gioiosa orchestra e sentii il suono di un vecchio organetto tra le attrazioni.

Non sembrava che fossi venuto da solo. Persino in sogno lo trovai strano. Nemmeno una volta ero andato in un parco divertimenti con qualcuno. Avvertii una luce dietro le palpebre. Arrivai a destinazione, mentre il mio cervello mattutino stava ancora rimuginandoci su. Ho fatto un casino. Lasciami tentare e rimediare al mio crimine.

Scesi dalla macchina e le corsi dietro, afferrandola per una spalla. Tu vuoi solo sentirti meglio, vero? Per adesso, potevo solamente andarmene. Le strisce di carta volarono via mescolandosi alle foglie gialle che erano cadute in strada dopo la tempesta della notte scorsa. Scrissi il mio numero sul quaderno di nuovo. Ma rifiutai di comprendere e continuai a riscrivere il mio numero e a darglielo.

Dopo otto tentativi, si arrese. Il tuo solo essere qui mi sfinisce. E anche io decisi di far ritorno al mio appartamento. Tornai alla macchina, mi fermai nel primo ristorante che vidi per la colazione, e guidai prudentemente verso casa. Le nuvole scarlatte sorgevano lungo la strada, soffiate dal vento.

But after a hot shower, a change of clothes, and lying down in bed, my eyelids quickly got heavy, and I slept like the dead for six hours. When I woke up, I felt surprisingly not bad. I sat up to check my phone and found no messages. I lied down again and stared at the ceiling. Why did I feel so good despite having run someone over last night? Thinking about it while listening to the drips of rainwater from the gutter, I came to a conclusion.

Perhaps I was freed from my fear of falling lower and lower. Amid my miserable existence, I had felt myself rotting away. However, the accident last night dropped me straight to the bottom. Upon falling as low as I could go, there was a kind of extreme comfort in that darkness.

Compared to the dread of a limitless fall, the pain of hitting the ground was much more concrete and bearable. There was nothing more I could lose. I had no hopes to betray, so I could have no despair. So I felt at ease. I went out on the veranda to take a smoke. A few dozen crows were perched on the power lines some distance away, and some flew around the area cawing hoarsely.

She wore glasses, had a bob cut, and was dressed in nightwear. She was the girl who lived next door, an art student in college. As always, her veranda was packed with decorative plants, like a miniature forest. She had a small stepladder laid on top of the left and right edges serving as a flower stand, and a red garden chair was situated in the center. The plants were very carefully tended to and looked vibrant and lively, unlike their owner. I was just about to call for you. You get the newspaper every day, right? It was orderly enough.

Il Libro Nero by Anton Giulio Barrili

She must have been the type to never throw anything away - totally opposite from me, who only had basic furniture and the like. Her living room served as her atelier, so there were huge shelves along the walls with art collections and photo albums galore, as well as a huge collection of records that tightly filled all available space.

On top of the shelves, cardboard boxes were piled to the ceiling, and I could only imagine the disaster a good-sized earthquake would cause. One of the walls had a French movie poster and a calendar from three years ago. One of the corners had a corkboard slotted in, with artistic photos thumb-tacked on haphazardly covering the entire surface. One of the two tables had a massive computer on top, with wornout pens and pencils scattered in front.

The other table was clean and neat, with only a record player in a wooden cabinet. Sitting in the veranda chair, I looked over every line of the morning paper in the light of the setting sun. As expected, there was nothing about the accident I caused. The art student took a look at the paper from beside me. Find the article you were looking for? Um, can you let me watch your TV, too? Weird to hear a shut-in interested in the news. Getting curious about the outside world? I was going fast enough to kill her, for sure. Since she was the same kind of person as me, I felt at ease telling her anything.

I need to wait for a call. Which made me feel a little bit better. A reaction like this was more comfortable to me than awkward sympathy and worry. And at any rate, she was getting positive feelings thanks to me. How about a toast? I want to be able to drive right away when that call comes.

It was an odd sensation; I felt like we were in a picture book or a painting. Be sure to savor it. One day, I was lying down in bed and listening to music. Playing it at a loud volume without regard for anyone else, there was soon a loud knock on the door. Was it a door-to-door evangelist? I decided to ignore it, but they kept knocking. Annoyed, I cranked the volume up higher, and then the door slammed open. The bespectacled intruder had a somehow familiar face.

I supposed she was my neighbor, come to complain about the noise. I prepared myself for her insults, but she just went to the CD player by my bed, took out the CD, switched it for another, and went back to her room without a word. So that was my first meeting with the art student. She and I both hated to go outside, but did go onto our verandas frequently. The difference being that she went to water her plants and I went to smoke, but still, we found ourselves getting closer each time we saw each other.

There was nothing obstructing the view between us, so when I saw her, I bowed my head without too much familiarity. Then, one day toward the end of summer, she was out watering her plants, and I leaned on the left railing and spoke to her. The art student opened her eyes and turned to me. Must be the summer. No, maybe guilty, or pitiful What happened to him? The one who looks like a drug addict.

He was coming by almost every day. True, on some days his eyes would look out of focus, and he constantly had these creepy vague smiles, and generally did come off as a drug addict, but it was amusing to hear her say it so bluntly. I held back my smile. Just two months ago. He fell off a cliff on his motorcycle. Not even exaggerating, you look totally different. That night, as part of her really good idea, we left the apartment dressed in the fanciest clothes we could dig up.

I wore a jacket and one-wash denim jeans. The art student wore a navy cocoon one piece with a necklace and mule shoes, also switching her glasses for contacts and neatly doing up her hair. Clearly inappropriate attire for wandering around at night. And every time I was dragged out like this, my dread for the outside worsened. The art student reasoned that this happened because I was only ever going out reluctantly and passively, and started to hate going outside in general. Lately, the heat in the day had been intense, but the wind started blowing at night, making it feel cool and autumn-like.

Fewer bugs swarmed around the streetlights, dead ones taking their place underneath.